
INFORMAUTISMO N° 3 - ANNO 2002, settembre-dicembre
La Residenza Protetta per Persone Autistiche della Associazione OIKOS, Roma(di Sig.ra Francesca Trionfi, dott. Marco de Caris)
Il luogo di vita che accoglie persone autistiche deve prevedere attività numerose e diversificate, una buona struttura della giornata, una modalità chiara e visualizzata di comunicazione, un rapporto costante tra adulto di riferimento e persona autistica.
Ma soprattutto deve essere realmente una casa per chi ci abita.
Si deve porre particolare attenzione ai bisogni individuali di ogni utente, nel rispetto della sua autonomia e dignità personale, creando le condizioni che gli permettano di vivere in un ambiente sereno e confortevole e nel contempo ricco di stimoli per una effettiva crescita personale. Le finalità da raggiungere riguardano lo sviluppo, attraverso attività interne ed esterne alla comunità, dei livelli di autonomia individuale e di socializzazione di gruppo.
1. Struttura architettonica
La struttura è sita nel comune di Nettuno, Via Acquapendente 18 e consta di una villa (già adibita ad albergo, tutta arredata e a norma di legge per disabili) con ampio giardino (mq 2.000 circa) che circonda la casa e piscina. La collocazione offre la possibilità di raggiungere rapidamente il centro abitato, come il mare senza difficoltà.
In giardino sarà possibile fare attività motoria, fare del giardinaggio da parte delle persone che vivono nella casa, sarà possibile organizzare attività ludiche, e mangiare all’aperto nei mesi estivi.
2. Ambienti interni
Gli ambienti interni comprendono 10 camere da letto per una o due persone autistiche, ognuna con bagno interno, un’ampia sala da pranzo fruibile anche come luogo di incontro con possibilità ricreative (televisione, giochi da tavolo, stereo, ecc.), una cucina utilizzabile anche dalle persone autistiche, una stanza di lavoro per attività strutturata e uso computer, una palestra con attrezzature per attività fisica e psicomotricità, una lavanderia e stireria attrezzata ad uso degli ospiti.
E’ corredata di piscina e giardino di 2.000 mq circa.
3. Funzionamento
La Casa avrà diverse modalità di funzionamento:
- come Residenza protetta permanente per adulti
- emergenza per brevi o lunghi periodi per bambini adolescenti
- come residenza temporanea durante i week-end,
- centro di orientamento socio - sanitario per famiglie con bambini autistici
- consulenza e sostegno alle famiglie di bambini con autismo nella gestione quotidiana delle difficoltà.
4. Finalità
La casa si propone di offrire, attraverso progetti individualizzati su ogni singola persona con autismo, una ospitalità stabile, temporanea o programmata in una situazione in cui vengono garantite: l’assistenza alle funzioni di base di ogni persona, la continuità dell’assistenza riabilitativa (da attuarsi preferibilmente all’esterno), le attività di socializzazione e di inserimento sociale, la frequenza, ove possibile, di un centro diurno.
5. Utenti
Gli utenti della Casa Famiglia saranno adulti bambini e adolescenti con disturbo generalizzato dello sviluppo, che presentano sintomi autistici, senza differenziazione per eziologia o patologia sottostante ai sintomi. Saranno suddivisi in gruppi abitativi rispetto all’età, alle caratteristiche individuali ed alle attività da svolgere.
6. Attività della Casa Famiglia per adulti
La giornata dovrà essere organizzata in modo da coinvolgere gradualmente con la guida degli operatori le persone autistiche nelle attività quotidiane, sulla base di una strutturazione della giornata
7. Attività per bambini per brevi periodi
Per quanto riguarda i bambini che verranno ospitati per brevi periodi come sostegno alla famiglia, le attività in cui verranno impegnati avranno come principale obiettivo lo sviluppo della comunicazione, il miglioramento delle autonomie personali la diminuzione dei comportamenti problematici con modalità che avranno come caratteristica principale il gioco e la relazione affettiva
8. Attività di Sostegno alle famiglie
L’attività di sostegno alle famiglie risponde alla necessità da parte dei genitori dei ragazzi con autismo di avere delle chiare informazioni sul problema del proprio figlio e su come poterlo aiutare a superare i problemi quotidiani
9. Modalità di intervento
All’interno della Casa Famiglia dovrà essere fornito un reale ambiente di supporto, e l’intervento dovrà rispettare tutte le indicazioni a favore delle persone autistiche (Powers, 1989).
L’adeguatezza dell’intervento sarà garantita dalla formazione specifica degli operatori, da un’accurata valutazione delle capacità, delle potenzialità e dei deficit di ogni persona autistica, dall’identificazione, effettuata in accordo con i familiari, degli obiettivi di lavoro, dalla totale individualizzazione delle modalità di intervento, e dalla costante verifica dei cambiamenti.
Dovrà essere curato in particolare l’aspetto comunicativo e relazionale. Il benessere individuale e l’indipendenza, sia nelle attività, che nelle scelte personali, dovrà essere il principale obiettivo di ogni intervento. Ogni attività dovrà essere adeguatamente visualizzata. Le famiglie saranno presenti nella vita dei ragazzi mantenendo il proprio ruolo affettivo, in accordo con il personale operativo.
NOTA: Questo articolo e' disponibile anche in formato PDF

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