
INFORMAUTISMO N° 1 - ANNO 2002, gennaio-aprile
EFFETTI E CONSIDERAZIONI SULLA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO SCOLASTICO CHE PREVEDE UNA STRUTTURAZIONE SECONDO IL MODELLO 'TEACCH'(di Marino Lupi)
"Francesco e una 'normale' storia di avvicendamento di insegnanti."
La seguente relazione è la testimonianza di un genitore sugli effetti
che una strutturazione ambientale (in questo caso scolastica) possa avere sull'educazione
di un bambino autistico non verbale con discreti problemi comportamentali.
Principalmente però sarà mio intento parlare dell'utilità
della struttura nel caso in cui avvengono dei cambi nel personale che "la
gestisce", in questo caso l'insegnante di sostegno.
Presentazione del bambino:
La descrizione del bambino sarebbe ovviamente troppo
lunga, pertanto mi limiterò a scrivere quali erano le difficoltà
e le manifestazioni scolastiche alla scuola materna il terzo anno ripetuto,
ed il primo anno di scuola elementare, ovvero prima dell'inizio del progetto
L'ultimo anno - il quarto - di materna è forse stato l'anno più
buio.
Sono comparsi e diventati rapidamente un' abitudine i comportamenti auto
aggressivi, che rapidamente sono diventati molto pericolosi e dolorosi.
Si mordeva
la mano destra fino a farla sanguinare.
Non riusciva a stare a scuola per più
di 2 ore al giorno e con gravi difficoltà! Ricordo ancora la figura di
un amorevole bidello che accorreva continuamente a contenerlo quando le insegnanti
non erano più in grado di farlo.
C'era la forte intenzione di fargli
fare un altro anno di materna. Non sembrava pronto per le elementari.
Invece va alle elementari. Il maggior "ordine" di questa scuola aiuta immediatamente Francesco.
Risultò subito maggiormente gestibile ma sempre con grosse difficoltà. Immediatamente si pose il problema di come far lavorare un bambino ipercinetico con l'assoluta impossibilità a star seduto anche per pochi attimi, che alla minima proposta didattica aveva immediatamente comportamenti autoaggressivi.
È iniziato un percorso di studio per cercare di capire che cosa si poteva
e si doveva fare. Le campane erano molte, diverse fra loro. Alcune davano illusioni
alle quali era molto facile credere, specialmente per genitori che si ritrovano
un bambino con cui risulta impossibile ogni comunicazione.
Orientarsi fra queste
diverse "campane" è molto difficile specialmente per i genitori.
Studiando molto, e confrontandoci con altri genitori, ci siamo convinti che
qualunque strada avessimo intrapreso il bambino doveva esserne al centro e che
l'ambiente che lo circondava doveva essere adattato alle sue difficoltà. Si doveva valutare bene le esigenze del bambino
e non adottare una metodica in maniera rigida.
Per la strutturazione della scuola
abbiamo avuto un impulso direi determinante quando siamo andati a Bagno a Ripoli
a vedere com'era strutturata la classe di un bambino autistico.
La strutturazione,
curata dalla Dr.ssa Paola Visconti, era stata realizzata secondo le strategie
psico-educative presenti nell'approccio TEAACH.
Quando siamo andati a vedere la strutturazione nella suddetta scuola potemmo
valutare come fosse stata data una precisa individualizzazione, a misura del
bambino che ci veniva presentato. È stato come vedere di colpo realizzate
le idee che ci frullavano confuse in testa. Le nostre letture parlavano di questa
cosa, però poi noi siamo soltanto genitori.
Così abbiamo convinto
la Dr.ssa Paola Visconti ad interessarsi del nostro bambino. Dopo una valutazione
del bambino ed un incontro con il corpo insegnante, è stato fatto un
progetto e la sperimentazione ha preso l'avvio.
Le cose migliorarono subito.
I comportamenti anomali sono via via diminuiti
fino a scomparire. La permanenza a scuola è rapidamente aumentata. Ora
in quarta fa orario pressoché completo: tempo pieno con 3 rientri a settimana.
In questi giorni la sperimentazione ha festeggiato il suo primo compleanno di
vita. La valutazione del bambino fatta a questa distanza temporale ha riscontrato
che Francesco sta meglio ed è sicuramente più disponibile ad apprendere
e ad avere a che fare con gli altri. Funziona.
In questa struttura non sarà mai sufficiente ricordare quanta importanza
abbia avuto Tiziana Campigli, la sua insegnante di sostegno. Tiziana si è
resa subito conto che le normali competenze di un insegnante non erano sufficienti
con un bambino autistico. Così ha fatto un percorso di formazione studiando
e documentandosi su testi specifici e partecipando a numerosi corsi di formazione.
Oltre a ciò si è sempre tenuta a stretto contatto con la Dr.ssa
Visconti ed è sempre venuta con noi quando siamo andati all'ospedale
Maggiore di Bologna, dove la dottoressa lavora.
Possiamo dire, senza ombra di
dubbio, che con grande umiltà e applicazione ha svolto un bellissimo
lavoro contribuendo in maniera determinante allo sviluppo del progetto.
Le cose stavano andando bene, funzionavano e la scuola (intesa come provveditorato agli studi), ha voluto valutare il grado di funzionalità.
La scuola ha cambiato insegnante, a metà anno. Arriva un insegnante
nuova.
E ora?
"E ora?" l'abbiamo detto noi genitori e forse l'avrà
detto anche la nuova insegnante. Erano prevedibili parecchie difficoltà.
C'era paura di una regressione. Si poteva aver paura di ritornare al punto di
partenza.
E invece...
Invece la struttura ha retto.
L'insegnante si è resa subito disponibile ad apprendere le regole che
la disciplinavano e il bambino "ha guidato" l'insegnante nel percorso
della propria giornata scolastica. La struttura è diventata una lingua
comune fra un bambino che già la "parlava" con discreta facilità
e abitudine, ed un insegnante che rapidamente capiva e che passava dall'iniziale
confusione e disorientamento alla successiva comprensione della strada da percorrere.
Il bambino si è visto compreso, capito. Ha capito immediatamente che questa nuova persona, che stava con lui per tutte quelle ore, capiva le sue esigenze e capiva cosa voleva e doveva fare. Conosceva i suoi tempi, le sue esigenze. E capiva ogni momento sempre di più grazie alla guida della struttura che, essendo costruita per un bambino con le difficoltà di Francesco, può risultare abbastanza e facilmente comprensibile per un insegnante che si voglia calare nello spirito della cosa. Così, grazie a questo lavoro portato avanti con tante difficoltà ma con grande professionalità, da tutte le persone che vi hanno partecipato, abbiamo superato la prova del cambio dell'insegnante.
Quando si pensava all'eventualità del cambio dell'insegnante perdevamo il sonno. Ora siamo soddisfatti doppiamente e possiamo affrontare il futuro con qualche certezza in più: saremo più pronti ad affrontare quegli imprevisti che ci vorranno ancora riservare.
NOTA: Questo articolo e' disponibile anche in formato PDF

© Autismo Italia onlus