
INFORMAUTISMO N° 10 - ANNO 2005, gennaio-aprile
Rapporto del progetto Europeo "Included in Society" (Inseriti nella società)Risultati e raccomandazioni dell'Iniziativa di ricerca sulle alternative residenziali per i disabili radicate nella comunità.
Curatori: Geert Freyhoff, Camilla Parker, Magali Coué, Nancy Greig
Layout: David Schürmann
Tipografia: Les Editions Européennes
Con il sostegno della Commissione Europea1
Questa relazione presenta un riassunto dei risultati del lavoro svolto nell’ambito del progetto “Included in Society”2, ulteriori informazioni in merito al progetto sono disponibili sul sito www.community-living.info .
Il sito web comprende la versione elettronica del testo completo della Pubblicazione finale del progetto, in inglese, francese, tedesco, ungherese, polacco e rumeno, e la versione ridotta, disponibile in tutte le lingue UE/SEE ed EFTA.
I partner del progetto desiderano esprimere i più sinceri ringraziamenti a tutte le persone che nei diversi paesi hanno contribuito al successo del progetto. Desideriamo anche ringraziare i residenti, il personale e i responsabili degli istituti presi in esame nel corso del progetto per la loro disponibilità a condividere la propria esperienza. La ricerca sulla situazione dei grandi istituti residenziali in Europa è stata coordinata e scritta da Jim Mansell, Julie Beadle-Brown e Sue Clegg.
I disabili hanno il diritto di essere inseriti nella società
In passato, in Europa i disabili sono stati spesso costretti a vivere in grandi istituti residenziali. Le organizzazioni di auto-aiuto e di difesa dei diritti delle persone disabili sottolineano che situazioni di questo tipo non sono più accettabili nelle moderne società europee. I grandi istituti residenziali segregano i residenti dal resto della comunità e dalla normale vita sociale.
Numerosi sono stati i rapporti su grandi istituti residenziali che descrivono condizioni inaccettabili e intollerabili violazioni dei diritti umani e della dignità dei residenti. Tutti gli Stati membri dell’Unione Europea si impegnano a protegger e promuovere i diritti umani. Le politiche sociali dell’Unione Europea cercano di garantire che le problematiche sulla disabilità siano affrontate in tutti gli ambiti di vita.
Inoltre, la politica dell’UE mira ad evitare l’emarginazione e ad incoraggiare l’integrazione sociale dei disabili
Tuttavia, solo alcuni Stati membri hanno intrapreso azioni concrete per modificare la politica di segregazione dei disabili dalla società, fatto che di per sé costituisce una delle principali violazioni dei diritti umani.
Inoltre, esistono numerose leggi internazionali ed europee a tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Tali leggi stabiliscono che ad ogni individuo siano garantite protezione dalla detenzione arbitraria, condizioni di vita, cure e trattamento adeguati, programmi di intervento personalizzati, protezione dai maltrattamenti, il diritto alla vita privata e familiare, e il diritto alla privacy. Sebbene i diritti umani siano universali, fino a poco tempo fa i disabili non erano considerati beneficiari di tali diritti. Troppa poca attenzione è stata dedicata ad affrontare i seri abusi dei diritti umani sofferti dai disabili. Tuttavia, ogni giorno di più le potenziali violazioni dei diritti umani rappresentate dalla decisione di rinchiudere i disabili in istituti di cura sono riconosciute e messe in discussione. Ad esempio, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha recentemente stabilito che la segregazione ingiustificata di individui con disabilità mentale negli istituti costituisce una discriminazione.
Di conseguenza, lo sviluppo di servizi di alta qualità radicati nella comunità deve essere fondato sui valori fondamentali di pari cittadinanza e inclusione sociale. Il progetto “Included in Society” propone cinque punti principali per un cambiamento positivo volto ad accompagnare e sostenere tale lavoro. Questi principi, basati sugli strumenti esistenti a tutela dei diritti umani, sono rispetto, scelta, partecipazione, indipendenza e responsabilità locale/regionale per i cittadini disabili.
Il progetto “Included in Society”, cofinanziato dalla Commissione europea, ha intrapreso il compito di indagare sullo stato attuale di grandi istituzioni residenziali in Europa e di mettere a punto una serie di raccomandazioni per lo sviluppo di servizi residenziali radicati nella comunità.
Il progetto è stato gestito da Inclusion Europe, Autism Europe, Mental Health Europe e Open Society Mental Health Initiative. Il lavoro di ricerca del progetto è stato coordinato dal Tizard Centre dell’Università del Kent.
Il Forum Europeo sulla Disabilità ha messo a disposizione la propria esperienza politica e i propri contatti. Il progetto è stato inoltre sostenuto dall’ARFIE (Associazione per la Ricerca e la Formazione in Europa), l’EASPD (Associazione Europea dei Prestatori di servizi per disabili) e il CPS (Centro per gli Studi Politici Europei) dell’Università dell’Europa centrale di Budapest. (segue: l'articolo completo, di un totale 5 pagine, può essere scaricato in PDF, vedi in calce.)
1) Il progetto “ Included in Society” è stato supportato e finanziato dalla Commissione Europea, Unità per l’Inclusione delle persone disabili, nel quadro dell’Anno Europeo delle Persone con Disabilità 2003. Contratto n. VS/2003/0333.
2) Questa pubblicazione rappresenta il punto di vista dei partner del progetto “Included in Society” e non riflette necessariamente la posizione o l’opinione della Commissione europea. La Commissione europea e i partner del progetto non sono responsabili per qualunque uso possa essere fatto delle informazioni contenute nella presente pubblicazione.
NOTA: Questo articolo e' disponibile anche in formato PDF

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