
INFORMAUTISMO N° 12 - ANNO 2005, settembre-dicembre
2 DICEMBRE 2005: Così l'Alitalia celebra le Giornate Europee della DisabilitàVenerdì 2 dicembre 2005, per tornare da Bruxelles a Firenze con Alitalia, è previsto uno scalo a Milano Malpensa, e alle 20.55 si riparte da Malpensa per Firenze con il volo AZ 1698. Mi imbarco su questo aereo con Giulio, mio figlio diciannovenne affetto da autismo e disabilità intellettiva grave, che è stato invitato dalla Commissione Europea a rappresentare i disabili in condizioni di grande dipendenza all’annuale Conferenza Europea per la Disabilità.
Naturalmente la condizione di disabilità di Giulio è stata segnalata alla compagnia aerea, e mi sono premurata di viaggiare con un secondo accompagnatore (ovviamente con biglietto pagato in più), perchè ragazzi come il mio Giulio possono mostrare comportamenti bizzarri, e i piloti hanno il diritto di lasciarli a terra se giudicano (insindacabilmente) che possano essere percolosi a bordo. Tre biglietti pagati, dunque, al prezzo di oltre 600 Euro l’uno, per permettere ad un cittadino che ha il solo torto di essere disabile di viaggiare nell’ambito della Comunità Europea.
Il senso del pericolo deve essere motlo spiccato nei piloti dell’Alitalia perché, dopo essere stati imbarcati a Malpensa alle 20.30, inizia a nevischiare, e il pilota annuncia che non si parte se l’aereo non viene scongelato e se la pista non viene adeguatamente pulita. I passeggeri non possono che condividere un atteggiamento prudente e il ricorso a procedure a garanzia della massima sicurezza, ma perchè tenerli inchiodati al loro posto fino alle 23.30, rimandando l’annunciata partenza di mezz’ora in mezz’ora, senza offrire non dico una caramella o un bicchier d’acqua, ma nemmeno un sorriso? Malgrado tutto Giulio, il pericoloso disabile, non si lamenta del digiuno e dell’incomprensibile attesa, e gli altri passeggeri non si accorgono nemmeno di lui. Tanto meno se ne accorgono le assistenti di volo, rintanate in fondo all’aereo, che non una volta si degnano di farsi vedere o di chiedere ai passeggeri se qualcuno ha bisogno di qualcosa.
Fra le 23.30 e le 24.00, quando le procedure di scongelamento sono state effettuate e la pista pulita, il pilota annuncia che il volo viene annullato, perché l’aeroporto di Firenze è chiuso (evento peraltro prevedibile), Ma l’attesa non è finita: ora manca la scala per scendere e l’autobus per ritornare in aeroporto. Ci arriviamo all’una di notte, dove scopriamo che altri 7 voli (tutti ed esclusivamente dell’Alitalia) sono stati cancellati, che a quell’ora bar, ristoranti, e perfino la sala amica (alla quale i passeggeri con disabilità avrebbero diritto di accesso) sono chiusi, e che l’unico aiuto che Alitalia offre ai passeggeri sono lunghe code di passeggeri infuriati ai tre o quattro sportelli graziosamente tenuti aperti, inaccessibili per una persona con autismo già stremata dalla lunga attesa, dalla sete e dalla fame, e confusa dall’imprevedibilità degli eventi. Per procurarci una stanza d’albergo dove passare la notte, visto che a quell’ora a Malpensa non ci sono più né treni, né navette né taxi? Macchè! Per prenotarsi un volo per il giorno dopo, senza il quale non si parte.
Temo che un’ulteriore denuncia dell’inefficienza della compagnia e dell’inciviltà del personale Alitalia non faccia notizia, e non mi aspetto né comprensione né scuse. Mi piacerebbe però ringraziare pubblicamente gli agenti di Polizia e i militari della Folgore di stanza all’aeroporto di Malpensa quella notte, che con semplicità e cortesia si sono letteralmente fatti in quattro per aiutare Giulio, trasformando la nostra amarezza e umiliazione per il trattamento subito da Alitalia nella gratitudine per aver trovato persone amiche e nel conforto di constatare che umanità e rispetto per i cittadini con disabilità non sono sempre parole vane. Un agente di polizia ci aiuta a recuperare i bagagli (ritrovati fradici e rotti), un altro scova una stanza d’albergo non troppo lontana. Ovviamente a nostre spese, anche se, con due disabili gravi in famiglia - Giulio ha un gemello nelle sue stesse condizioni - non navighiamo certamente nell’oro. I soldati della Folgore ci procurano da bere, una sedia, e infine ci accompagnano all’albergo, irraggiungibile a piedi.
La mattina dopo ripassiamo per l’aeroporto di Malpensa solo per constatare che anche il volo Alitalia del mattino per Firenze è stato cancellato, e decidiamo di raggiungere Milano, alla ricerca di un treno diretto che ci riporti finalmente a casa.
Ai lettori non possiamo che sconsigliare vivamente di viaggiare con Alitalia. E viene spontaneo chiedersi perché il nostro paese imponga ai suoi cittadini lo spreco di milioni di euro per salvare una compagnia aerea ormai nota in tutto il mondo per la sua inefficienza e per il suo disprezzo nei confronti dei clienti, e in particolare delle persone con disabilità. Viene da chiedersi perché venga dato ascolto a sindacati che difendono i privilegi di personale arrogante e inutile, come le assistenti di volo dell’ AZ1698 della notte del 2 dicembre, mentre altre ben più meritevoli e indispensabili categorie, come gli agenti di polizia o i militari, vengono compensati con stipendi indecorosi. Viene da chiedersi quale sia il grado di civiiltà di un paese che sperpera il denaro pubblico per continuare a screditare, attraverso Alitalia, l’immagine dell’Italia e degli italiani, mentre alle persone con disabilità riserva indennità di accompagnamento pari a circa la metà delle pensioni minime, e in nome del risparmio sui bilanci sanitari e dello sviluppo sostenibile nega percorsi riabilitativi adeguati, condannandoli di fatto ad un’inutile dipendenza a vita.
Donata Vivanti
Madre e legale rappresentante di Giulio, cittadino disabile dell’Unione
Europea
© Autismo Italia onlus