
INFORMAUTISMO N° 1 - ANNO 2002, gennaio-aprile
QUALE PRESENTE E QUALE FUTURO PER LE POLITICHE DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP IN ITALIA?(di Donata Vivanti, presidente Autismo Italia
Leda Miele, presidente Autismo Triveneto, consigliere Autismo Italia)
"Se lo chiedono i rappresentanti delle associazioni, dei sindacati dei docenti e del Ministero dell'Istruzione durante l'incontro organizzato dalla FISH a Roma il 12 dicembre scorso."
Al dibattito, organizzato il 12 dicembre 2001 dalla F.I.S.H. - Federazione Italiana Superamento Handicap a Roma presso la Sala Piccola Protomoteca in Campidoglio,sono stati invitati:
- Presidenti Gruppi Parlamentari di Camera e Senato
- Dott.ssa L.Moratti, Ministro per l'Istruzione
- On. Valentina Aprea, Sottosegretario di Stato all'Istruzione
- Dr. Pasquale Capo , Capo Dip. Ministero Istruzione
- Dott.ssa S. Riccio, Direttore per l'Organizzazione dei Servizi nel Territorio
- Senatore G. Sestini, Sottosegretario di Stato Min.Lavoro e Politiche Sociali
- Dr. D.Cervellin, Presidente Commissione handicap Confindustria
Il dibattito in estione era stato organizzato dalla FISH, Federazione Italiana Superamento Handicap, allo scopo di evidenziare alcuni problemi sorti durate il corrente anno scolastico.
L'obiettivo principale era di evidenziare come la normativa poco chiara emanata dal Ministero avesse creato situazioni 'rischiose' in rapporto alla qualità della formazione degli insegnanti di sostegno e alla continuità didattica.
Il presidente della FISH, Pietro V. Barbieri , ha aperto il dibattito confermando l'assenza del Ministro L. Moratti per precedenti impegni.
La parola è stata data quindi al dott. C.Hanau, membro del direttivo FISH e dell'Osservatorio per l'Integrazione degli alunni disabili, che ha presentato un relazione a proposito di numerosi corsi di specializzazione organizzati da facoltà universitarie, come Ingegneria, Psicologia e altre, invece che da facoltà di Scienza della Formazione, che dovrebbero essere deputate a tale compito e garanti della qualità della formazione degli insegnanti di sostegno.
Tale rincorsa alla 'Formazione selvaggia' riconoscerebbe scopi di lucro, anche
perché gran parte dei famigerati ' corsi selvaggi' sarebbero stati affidati
ad enti privati non più autorizzati, gli stessi che già organizzavano
corsi prima della normativa attuale.
Si è a lungo sottolineato lo scandalo di questi corsi di specializzazione
non in regola con la normativa, invitando addirittura il Governo a pronunciarsi
sulla possibilità di invalidare i corsi e di restituire i soldi ai malcapitati
insegnanti.
Il vicepresidente della FISH, Dott. Salvatore Nocera, ha fortunatamente toccato
tasti ben più dolorosi, in particolare il disagio causato dalle mancate
nomine di insegnanti di sostegno annuali da parte dei dirigenti scolastici,
a causa di nebulosità nella formulazione della circolare ministeriale
che li autorizzava alle nomine, e la contradditorietà della circolare
successiva che imponeva l'immissione nei posti di sostegno degli aventi diritto
in graduatoria, a partire dal mese di novembre.
Giustamente Nocera ha deprecato che il (sacrosanto) diritto dei lavoratori deva
sovrapporsi e vanificare i diritti dei più deboli, le persone disabili,
elencando i disagi segnalati dalle famiglie dei disabili ( fra cui, soprattutto,
i bambini autistici ) , sempre più spesso negli ultimi anni: bambini
senza insegnanti specializzati, bambini trascinati nei corridoi perché
gli insegnanti di modulo non li vogliono in classe, bambini lasciati nel loro
sporco perché nessuno si sente in dovere di pulirli.
Queste parole hanno finalmente ricordato ai presenti , per pochi minuti, che il dibattito doveva occuparsi di bambini, ragazzi e del loro calpestato diritto a una Educazione e delle loro vite offese, facendo credere ai genitori che esiste una legge, la 104 che per l'Integrazione è la migliore del mondo.
Terzo punto emerso è stata la mancata convocazione e il riavvio da parte del Governo, dell'Osservatorio per l'Integrazione scolastica che ad oggi non ha ancore potuto riprendere il suo lavoro e veder riconosciuto il suo ruolo.
Nel frattempo è giunta l' unica rappresentante istituzionale fra le personalità invitate, la dott.ssa Silvana Riccio , Direttore Generale per l'Organizzazione dei Servizi nel territorio, Ministero Istruzione.
In qualità di genitore e rappresentante di Autismo Italia il dibattito mi ispira alcuni commenti.
Innanzi tutto il rilievo dato all'irregolarità dei corsi per insegnanti di sostegno, una problematica evidentemente sentita dalla FISH, meno forse dagli utenti e dalle loro famiglie, suscita alcune perplessità, dal momento che le famiglie comunque si devono quotidianamente confrontare, nella realtà, con insegnanti dotati di una preparazione insufficiente, inesistente o addirittura controproducente, spesso impartita proprio da facoltà di Scienza della Formazione.
Certamente nessuno si augura che i corsi per insegnanti di sostegno diventino un'occasione lucrativa, ma il problema principale per gli utenti è che venga garantita la qualità dell'insegnamento, al di là di un eventuale ' esclusiva' delle facoltà di Scienza della Formazione, e la competenza di un numero di insegnanti sufficiente a coprire i posti disponibili, per evitare che gli insegnanti di sostegno 'in deroga', assegnati ai più gravi in rapporto 1 : 1, siano, come spesso accade, i meno esperti, non solo totalmente privi di formazione sui bisogni educativi specifici della patologia, ma anche dei rudimenti più elementari della pedagogia.
Durante l'incontro inoltre si è fatto più volte cenno all'esigenza di mantenere l'integrazione scolastica nella scuola di tutti, garantita ad oggi dalla legge quadro 104/92 sull'integrazione dei disabili.
Peccato che ci si dimentichi regolarmente dei gravissimi, dei disagi cui vengono sottoposti a causa dell'inadempienza dei dirigenti scolastici e della mancanza di formazione dei docenti. Tutti siamo favorevoli all'integrazione, ma non vogliamo che venga attuata a discapito, ancora una volta, degli ultimi fra gli ultimi: i disabili gravi e gravissimi, le cui famiglie troppo spesso vengono sottoposte a indegne pressioni per tenere a casa i propri figli, perché la scuola non sarebbe sufficientemente ' attrezzata' ad accoglierli.
Di handicap grave non si è parlato, né delle risposte che le famiglie attendono sulla base di una legge decantata come la migliore del mondo, che tuttavia non è sufficiente ad evitare la discriminazione proprio dei disabili più vulnerabili.
Se dunque il dibattito è stato piuttosto deludente, bisogna riconoscere alla dott.ssa S.Riccio, pur nella scomoda condizione di capro espiatorio ( in quella circostanza era l'unico elemento Istituzionale invitato che ha partecipato al dibattito), di aver saputo mantenere garbo e onestà nel far presente che l'attuale governo, appena iniziato, qualcosa ha pur fatto, senza promettere quello che non si può mantenere, come tutto sommato è stato fatto fin'ora.
Alla domanda: 'A chi si possono rivolgere le famiglie di bambini con handicap grave che vengono ancora troppo spesso discriminati nella scuola, e difficilmente ricevono risposte adeguate', ha dato l'unica risposta concreta di tutto il dibattito, invitando le famiglie in difficoltà a segnalare alla sua direzione generale, di cui si riporta di seguito l'indirizzo, i casi di inadempienza nei confronti del diritto allo studio dei disabili gravi.
A SCUOLA QUALCOSA NON FUNZIONA COME DOVREBBE ?
Per segnalare disfunzioni e difficoltà sperimentate da vostro figlio nella scuola contattate:
- La Direzione Regionale per l'Organizzazione dei Servizi nel Territorio
( presso il Provveditorato agli Studi del capoluogo di regione)
Oppure, se ritenete di non aver ricevuto risposte soddisfacenti:
- Il Ministero dell'Istruzione:
Dott.ssa Silvana Riccio, Direttore Generale per i Servizi nel Territorio,
Ministero Istruzione
Tel 06 - 58492732
Fax 06 - 5849578
E-mail: dgelem.dir@istruzione.it
Tali denunce vanno comunque inoltrate anche ai Direttori Regionali per l'Organizzazione dei Servizi nel Territorio.
Si invitano pertanto tutti i genitori di bambini con handicap grave a denunciare ogni difficoltà che i loro figli incontrano nell'inserimento scolastico.
NOTA: Questo articolo e' disponibile anche in formato PDF

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